Una democrazia sempre più illiberale

Abbiamo spesso affrontato in questa rubrica il tema dell’ingiustizia connessa al sistema dei Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR).

Si tratta di vere e proprie prigioni dove non vengono rinchiuse persone che hanno commesso uno specifico reato previsto dal nostro codice penale, ma solo migranti a cui non si riconosce il diritto di fare domanda d’asilo perché provenienti da paesi cosiddetti “sicuri” o migranti a cui, avendo perso il lavoro, è scaduto il permesso di soggiorno, per cui sono considerati automaticamente “clandestini”.

La loro condizione si aggrava ulteriormente con il nuovo “decreto sicurezza” che introduce un “nuovo” reato di rivolta carceraria (ne esisteva già uno, ma meno repressivo) esteso anche ai CPR (e finanche ai centri di accoglienza) con il quale si puniscono non solo le rivolte ma anche la resistenza passiva all’esecuzione degli ordini con pene che possono andare da 1 a 20 anni.

Siamo di fronte ad un accanimento feroce nei confronti di persone che non hanno commesso alcun reato ma hanno solo cercato di realizzare un sogno: persone che si vuole ridurre a «docili oggetti di controllo», come ha giustamente sottolineato Un Ponte Per in un suo recente comunicato.

Inoltre, ai migranti non è concesso avere una scheda SIM italiana nel periodo in cui sono in attesa di ricevere il permesso di soggiorno: in questo modo viene loro impedito anche di comunicare con i propri familiari.

Siamo ormai alla negazione dei diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino, stiamo ormai precipitando in una situazione di “democrazia illiberale”, stile Ungheria.

Per saperne di più rispetto al nuovo decreto:

https://lavialibera.it/it-schede-1988-ddl_sicurezza#carcere

https://www.forumterzosettore.it/2024/09/23/decreto-sicurezza-anche-larci-il-25-settembre-davanti-al-senato-per-protestare-contro-una-legge-vergognosa/

https://www.unponteper.it/it/2024/09/no-al-ddl-sicurezza-1660/