Anche La Civiltà Cattolica, il quindicinale dei gesuiti, lo dice a chiare lettere: «Il Patto europeo sulla migrazione e l’asilo è disumano: mette a rischio il rispetto della dignità» delle persone, soprattutto le «più vulnerabili […]. Il Patto propone una politica europea incentrata sulla prevenzione degli arrivi e sull’esternalizzazione della responsabilità di proteggere i rifugiati verso altri Paesi».
Il Patto, in pratica, aumenterà la sofferenza della gente e farà venir meno alcune garanzie previste dal diritto internazionale.
Quali sono, secondo i gesuiti, gli aspetti più critici di questo accordo tra gli stati europei stilato nel maggio del 2024?
1) Il ricorso alla detenzione per chi arriva da un paese cosiddetto “sicuro” e per tutti coloro che sono entrati clandestinamente, senza prevedere nessuna eccezione, neppure per i minori e le persone particolarmente vulnerabili. La detenzione, tra l’altro in luoghi molto spesso simili a un lager, è un sistema fortemente lesivo della dignità di chi vuole solo spostarsi da un luogo all’altro del pianeta in cerca di condizioni di vita migliori.
2) Lo stravolgimento del concetto di “solidarietà”, in quanto esso viene applicato solo agli stati membri dell’Unione Europea (che devono impegnarsi ad accogliere una certa quota di migranti, anche se sempre su base volontaria) e non verso chi arriva in Europa fuggendo da guerre, povertà, crisi ambientale. Queste persone sono viste infatti come «gente che cerca di aggirare le regole dell’Ue per raggiungere una destinazione che essa ritiene propizia per trovare protezione e opportunità». O addirittura «come una minaccia alla nostra sicurezza e al nostro stile di vita».
Ed è proprio questa visione del migrante a giustificare, agli occhi di chi governa l’Europa (ma anche di gran parte della popolazione), la pratica di pagare altri stati perché si impegnino a trattenere all’interno dei propri confini chi cerca di raggiungere l’Europa.
Poco importa se si tratta di stati dittatoriali (come Egitto o Tunisia) o in mano a bande di criminali (come la Libia): l’importante è garantire la sicurezza dell’Europa!
La conclusione dell’articolo de La Civiltà Cattolica è molto amara: «il Patto è ormai una realtà», l’unica possibilità che ci rimane è quella di cercare di «mitigarne il potenziale danno umanitario».