Raccontarsi e trasformare una storia personale in una collettiva è uno degli strumenti che Anibal Roy Coila Quispe ha trovato per aiutarci a estendere il nostro sguardo su quanto sta accadendo in Perù oggi.
Partendo dalla sua esperienza personale con il progetto EL COMEDOR, accompagnandoci per mano all’interno dei suoi ricordi, nella scuola e nella mensa a Caracoto, l’intento di Roy è mostrarci l’importanza che questo progetto ha avuto, e continua ad avere, nelle vite di innumerevoli bambine, bambini e famiglie.
Perché partire dal racconto di una storia personale per parlare del Perù, delle sue attuali politiche sociali, della gestione della pandemia da Covid19, ecc.?
In primo luogo per presentarsi, per spiegare con semplicità, con parole e immagini, l’affezione al progetto che lo porta a decidere di collaborare con la nostra Associazione, ma anche la volontà di raccontare una storia che non sia scissa dall’esperienza, dal sentire dell’individuo, trasformando le parole in qualcosa di reale e situato, e riempiendo la narrazione sociale con qualcosa di concreto e carnale, che parli della vita quotidiana di tutte e di tutti. Poiché sono le persone, con il loro sentire, le loro paure, forze, difficoltà e i loro desideri, a scrivere una storia collettiva: la storia di un Perù che nei prossimi mesi, passo dopo passo, Roy ci racconterà, per aiutarci a sentirci tutte e tutti più consapevoli di ciò che accade nel mondo.
Questa è la storia di Roy, il punto di partenza di un viaggio che intraprenderemo insieme:
Ciao a tutti! Prima di ogni altra cosa vorrei mandarvi i miei saluti e un grande abbraccio dal Perù!
Mi chiamo Roy e vengo da Caracoto, una cittadina del distretto omonimo nella regione del Puno, in Perù, e vi voglio raccontare la storia straordinaria di tantissimi bambini che già da tanto tempo sono coinvolti nel progetto EL COMEDOR ESTUDIANTIL “GIORDANO LIVA”.
I primi ricordi di quei tempi meravigliosi mi rimandano a quando tutto iniziò come un semplice gioco, nato dall’immaginazione di Padre Manuel per tutti noi bambini che giocavamo nella piazza di Caracoto. Come tutti i piccoli incuriositi, con forte entusiasmo e in tutta fretta arrivammo alla mensa. I laboratori, i giochi, il cibo buono, gli scambi culturali e gli eventi stimolanti rendevano EL COMEDOR un luogo confortevole e unico, in cui lo sviluppo emotivo e fisico dei bambini trovava terreno fertile.
Per quanto mi riguarda, EL COMEDOR si è rivelato un progetto estremamente utile per le famiglie in difficoltà e con scarse risorse economiche; famiglie che, avendo un alleato nella distribuzione di alimenti con un alto valore nutrizionale, non si preoccupavano più della colazione e del pranzo dei loro piccolini. Questo è quello che ho vissuto anch’io e, con l’aiuto del COMEDOR, mi sono formato e sono riuscito a sostenere e affiancare attivamente i vari centri d’educazione.
Dato questo piccolo grande contributo, ho potuto completare i miei studi dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori. Sono davvero molto riconoscente nei confronti delle persone e del gruppo di coordinamento che hanno reso possibile il progetto in questo piccolo distretto. In virtù di ciò, voglio dire, a nome mio e di tutti i partecipanti, GRAZIE!