Roberta, studentessa di Scienze per la Pace all’Università di Pisa, ha iniziato da poco il suo tirocinio presso la nostra associazione. Uno dei progetti che sta seguendo maggiormente è il nuovo corso di italiano per donne migranti e in questo articolo ci dà le sue impressioni.
“Il 22 gennaio è stata la data di avvio del corso di italiano tenuto nella sede di Via Montanelli e rivolto a donne provenienti da altri Paesi, che si trovano in difficoltà con l’apprendimento della mostra lingua. Ho preso parte a questo corso con grandissimo piacere in quanto mi sembrava davvero un’occasione interessante di conoscere la realtà dei migranti.
Il corso nasce dall’inevitabile constatazione che, nonostante i due corsi di italiano già gestiti dall’Associazione (in Via Derna e in Largo Petrarca a Pisa), la presenza delle donne rimaneva comunque molto limitata, forse a causa della scelta di tenere le lezioni nel tardo pomeriggio.
Questo corso è stato appositamente pensato e creato per le donne che, soprattutto se casalinghe, hanno la necessità di prendersi cura dei figli e della casa. Proprio per questo, nasce con l’idea di essere un corso mattutino: si tiene infatti tutti i martedì e i giovedì dalle 10:00 alle 11:30, orario in cui i figli più grandi sono impegnati a scuola, mentre i più piccoli spesso accompagnano le mamme al corso, dove sono messi a disposizione dei giochi così che si intrattengano durante la lezione.
Nonostante sia iniziato da poche settimane, si è potuto notare come questo corso abbia formato già un gruppo confidenziale, le donne hanno stretto buoni rapporti sia fra di loro che con le insegnati, al punto da rendere veramente piacevoli e scorrevoli le ore di attività e lezione.
Il gruppo è molto eterogeneo, comprende infatti donne provenienti da moltissimi Paesi diversi fra cui il Bangladesh, la Nigeria, ma anche Venezuela, El Salvador, Thailandia, il che contribuisce anche ad uno scambio di curiosità e abitudini culturali. A rendere eterogenea la classe è anche la differente età delle donne che partecipano, e le diverse storie personali, da chi è qui in Italia da molti anni, e chi invece è arrivata solo qualche mese fa. Ovviamente anche il livello di italiano è differente per tutte, ma si cerca di seguire ognuna di loro singolarmente in base necessità personali tentando comunque di rimanere nel gruppo di lavoro unito o comunque, al massimo, in tre sottogruppi. All’inizio del corso abbiamo tenuto una sorta di test di ingresso, più per renderci conto noi del livello da cui partire e per darci delle linee guida sulle quali impostare le lezioni.
La risposta delle studentesse al corso è sempre di entusiasmo, interesse e massima volontà di partecipazione, il che rende ancora più gratificante preparare le lezioni. Le ragazze sono inoltre molto reattive, fanno uno studio autonomo di ciò che facciamo in aula, sono poi in grado di rispondere a quasi tutte le domande che gli vengono poste e piano piano anche le più timide si stanno sciogliendo e iniziano a interagire maggiormente.
Man mano che si va avanti con le lezioni aumenta il grado di difficoltà delle nozioni impartite (abbiamo iniziato con le parole e le frasi più importanti per un dialogo, per poi passare ai nomi di tutti gli oggetti quotidiani che ci troviamo davanti fino ad introdurre i verbi). Di pari passo al grado di difficoltà è anche però la capacità delle ragazze di sostenere una conversazione e farsi comprendere dall’interlocutore.
Per quanto mi riguarda è la prima esperienza in un contesto simile ma devo dire che la sto trovando una situazione davvero stimolante, sto apprezzando molto dalla condivisione di culture ma anche dal rapporto che si è creato con le ragazze, tanto che venire al corso è sempre piacevole e il tempo scorre davvero senza rendersene conto.
Inizialmente, temevo di non essere in grado di fare l’insegnante in un corso del genere, ma poi pian piano è stato sempre più bello mettersi in gioco, soprattutto vedendo la fiducia che le ragazze ripongono in noi.”