Per la nostra rubrica di storia e tradizioni del Nepal, oggi Simona ci presenta le Lung-Ta, bandierine di preghiera tibetane.
“Chiunque abbia avuto la possibilità di viaggiare in Oriente in luoghi come il Nepal, il Bhutan, il Tibet, o semplicemente, abbia avuto modo di perdersi nei bazar etnici presenti ormai in moltissime città anche in Italia, ricorderà sicuramente delle piccole bandiere colorate di forma quadrata o rettangolare, sulle quali vi si trovano stampate delle preghiere.
Sono le Lung-Ta, bandierine di preghiera tibetane, tipiche delle zone a maggioranza buddhista.
Letteralmente, in lingua tibetana, Lung-Ta significa “cavallo al vento”. Si tratta di piccole bandierine di stoffa colorata, che vengono solitamente poste in alto ai valichi delle montagne, sugli alti picchi dell’Himalaya o all’esterno di luoghi di culto per benedire tutto ciò che li circonda. Ancora oggi le bandiere tibetane vengono infilate insieme su lunghe corde e utilizzate per onorare i luoghi mediante la forza del vento che distribuisce in tutto il territorio le benedizioni contenute in esse. Queste bandiere sono costruite con una stoffa di cotone che fa in modo che si possano consumare naturalmente con il tempo: ciò, secondo la tradizione, simboleggia il fatto che nulla è stabile e il decadimento della vita stessa, che si chiude e si riapre in un ciclo continuo. Vedendo consumarsi al vento le bandiere, ci ricordiamo che la vita non è eterna, che tutto cambia e i loro colori riportano alle verità fondamentali della vita terrena, vista come un dono che ci appartiene solo per un breve viaggio.
Si crede che le bandiere di preghiera siano nate con la Bön, antica religione tibetana precedente al buddhismo. Nella religione Bön lo sciamano Bonpo utilizzava i colori primari per le bandierine, allo scopo di onorare le cerimonie in Nepal. Secondo la vecchia tradizione buddhista, le forti correnti d’aria himalayane guidavano le preghiere verso il cielo, trasportate dal Cavallo del Vento. Quando il bordo delle bandierine in cotone comincia e sgretolarsi a causa dell’azione del vento, tutte le preghiere riportate al loro interno cominciano a realizzarsi. È appunto per questo che in ogni bandierina è disegnato al suo centro un cavallo, il famoso Cavallo del Vento, che trasporta dei gioielli luccicanti sul dorso. I tre gioielli rappresentano Buddha, il Dharma (l’insegnamento buddhista) e il Sanga (la grande comunità buddhista). Tutti insieme danno vita alla Trinità Buddhista. Ai quattro angoli, invece, vi sono le immagini di Garuda, del Drago, della Tigre e del Leone delle nevi: i quattro animali sacri che simboleggiano saggezza, forza, intelligenza e coraggio. Attorno al cavallo, sono scritti mantra potenti e rituali dedicati alle diverse divinità. In essi si evoca ancora la saggezza, l’amore, la compassione e la forza. Proteggono dai pericoli e dalle energie negative, aiutano a superare gli ostacoli, ad aumentare la prosperità, allungare la vita e a promuovere la pace e l’armonia fra tutti gli esseri viventi.
Le Lung-Ta sono di cinque differenti colori, che rappresentano i cinque elementi fondamentali, o le cinque dimensioni del Buddha; per questo motivo sono sempre raggruppate in multipli di cinque. Il Buddismo Vajrayana suddivide il mondo fenomenico in energie essenziali. Il colore blu rappresenta il cielo; Il bianco, l’acqua; Il rosso, il fuoco; Il verde, l’aria e, infine, il colore giallo, simboleggia la terra. I cinque colori vengono posizionati secondo una sequenza ordinata nella quale il colore blu dovrebbe essere sempre l’ultimo colore in alto, perché rappresenta il cielo, mentre il giallo il primo in basso, perché rappresenta la terra. I cinque colori sono carichi di significato per la cultura tibetana e nepalese, rappresentando anche le cinque direzioni, le cinque saggezze, e i cinque attributi mentali. Inoltre, secondo la medicina tradizionale tibetana, salute e benessere, sono il frutto del bilanciamento di questi cinque elementi.
Tradizionalmente le bandiere di preghiera sono usate per promuovere la pace, la compassione, la forza e la saggezza. Non contengono preghiere per gli dèi, i tibetani credono piuttosto che i mantra vengano sparsi dal vento, e le buone intenzioni e la compassione pervadano lo spazio intorno così che possano portare beneficio a tutti. Il vento che passa sulla superficie delle bandiere si riempie di sacralità e purifica l’aria, rendendo le preghiere parte permanente dell’universp, mentre l’immagine sbiadisce a causa dell’esposizione agli elementi. E proprio come la vita va avanti e viene rimpiazzata da nuova vita, i tibetani rinnovano le loro speranze per il mondo continuando ad appendere nuove bandiere di fianco a quelle vecchie. Questo atto simboleggia il benvenuto ai cambiamenti della vita e il riconoscimento che ogni essere è parte di un circolo più grande.
Il significato delle bandierine è anche collegato all’astrologia tibetana, che indica giorni particolarmente favorevoli per appenderle e altri in cui è bene evitare di attaccarle. In questo calendario i giorni adatti sono indicati con PF (Prayer Flags) e quelli da evitare con NPF (No Prayer Flags). Una volta appese, le bandierine possono anche esser lasciate per sempre, ma si usa sostituirle il giorno del Capodanno Tibetano. Esse, contenendo dei testi sacri, meritano il massimo rispetto e non dovrebbero mai essere appoggiate a terra né buttate tra i rifiuti. Secondo la tradizione, quando le bandiere di preghiera cominciano a sgretolarsi al vento, si sostituiscono con nuove bandiere e quelle vecchie vengono bruciate, in modo che anche nel loro ultimo atto possano diffondere la propria benedizione nell’aria.
Cariche di significato mistico e intrise di storia e cultura risalenti a molti secoli fa, le Lung-Ta sono oggi il simbolo più riconoscibile della profondità e della spiritualità dei popoli che vivono le terre più alte del mondo.“.